Esistono miti e leggende antiche che caratterizzano i luoghi d’Abruzzo e Molise, ma ne esistono anche alcune moderne, come quella che narra della presenza degli alieni nelle nostre regioni. Il Monte Meta, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, è una delle maggiori cime dell’Appennino abruzzese, ma è solo tra gli anni ’50 e ’70 del Novecento che questo massiccio ha cominciato a far parlare di sé; e non certo per i suoi 2.241 metri d’altezza.
Sembrerebbe infatti che gli alieni abitino questi luoghi, occupando una base sotterranea estesa per una lunghezza di ben 300 chilometri da Ortona a Rimini. Potrete anche non crederci ma, ormai più di cinquantââ¬â¢anni fa, il fatto passò alla cronaca come ëIl caso Amiciziaû, proprio ad indicare, non solo un incontro ravvicinato del IV tipo, tra la specie umana e quella extra-terrestre, ma un vero e proprio caso di collaborazione, forse destinato ad eventi futuri. ÃË questa una storia che in passato venne subito censurata e messa a tacere, dopo una presunta pressione diplomatica. Tutto avrebbe avuto inizio quando un satellite per lo spionaggio avrebbe rivelato, nellââ¬â¢area dei Monti Meta, uno spazio cavo allââ¬â¢interno della montagna non avente alcuna corrispondenza con la conformazione esterna, ma piuttosto scavato dallââ¬â¢interno con una certa cognizione di causa. La scansione via satellite, inoltre, avrebbe rivelato due grandi blocchi energetici a protezione di un ampio passaggio sotterraneo lungo fino al centro della montagna; tuttavia si sarebbe stati in grado di arrivare esclusivamente a 60 metri dalla barriera, raggiungendo una prima galleria perfettamente levigata, come il tunnel di una metropolitana. Di qui si sarebbero dispiegati, a detta di testimoni ignoti, una serie di fatti inspiegabilmente inquietanti. Lââ¬â¢imbocco al tunnel principale sarebbe stato trovato sbarrato da un massiccio cancello di pietra, che non appena sfiorato da tre membri della squadra dââ¬â¢intervento ne avrebbe provocato la morte istantanea per arresto cardiaco; qualsiasi oggetto lanciato oltre la barriera, sarebbe stato subito ridotto in polvere. Con uno studio più accurato dellââ¬â¢area antistante al cancello sarebbe venuto poi allo scoperto un congegno che avrebbe permesso lââ¬â¢apertura del cancello, lasciando libero accesso ad una stanza enorme che prese nome di ëGrande Galleriaû. Perfettamente illuminata, nonostante lââ¬â¢assenza di una fonte di luce visibile, la ëGrande Galleriaû sarebbe terminata bruscamente con un auditorium gigantesco. Tuttavia, la scoperta più sensazionale di tutte sarebbe stata unââ¬â¢altra. Nascosta dietro un pannello di controllo, posta su di un piedistallo, sarebbe stata rinvenuta unââ¬â¢anfora misteriosa contenente polvere bianca finissima, che i ricercatori avrebbero scoperto essere una formula ricavata dallââ¬â¢oro monoatomico. Tale sostanza, se stimolata correttamente, avrebbe la capacitàdââ¬â¢invertire il processo dââ¬â¢invecchiamento: in pratica sarebbe stato scoperto che lââ¬â¢uomo potrebbe vivere nello stesso corpo fisico anche per diverse migliaia di anni, se solo consumasse regolarmente quantitàben definite di polvere dââ¬â¢oro monoatomico. Questo potrebbe essere uno dei motivi determinanti per cui lââ¬â¢elite globale avrebbe deciso dââ¬â¢insabbiare totalmente il caso. Non di meno, unââ¬â¢ennesima motivazione si celerebbe anche dietro il ritrovamento di unââ¬â¢enorme cupola in cui verrebbero proiettati ologrammi sul passato più remoto della specie umana, fin dalla sua creazione. Secondo tali immagini il 90% della storia dellââ¬â¢umanitàsarebbe del tutto falso. foto e articolo prese online
18/03/2019
Ilaria Catani
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