il motivo perchè Piazza Trento e Trieste si chiama così

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L'attuale Piazza Trento e Trieste, che prese questo nome appena dopo la prima guerra mondiale, in ricordo di quelle due città finalmente ritornate all’ltalia, era chiamata anticamente Largo Palazzotto per il semplice motivo che su di essa si affaccia il palazzo baronale che fu fatto costruire nel 1646 dal Principe d’lsernia Diego D’Avalos; attualmente, nella parte centrale, esso appartiene alla famiglia Laurelli. Con la nuova denominazione effettuata nel 1871, la suddetta piazza fu intitolata a Ciro Marilli e così pure i vicoli circostanti: quello che dalla piazza scende fino a Vico Storto Castello (passando per il piccolo largo denominato S. Vincenzo in memoria di una chiesetta ivi ancora sistente, ma che non esercita più alcuna funzione religiosa), quello di fronte al Municipio delimitato dal Palazzo De Lellis-Petrecca e l'altro, senza uscita, che ha origine sulla Via Marcelli proprio dirimpetto al Palazzotto. In pratica a tutto il rione fu dato il nome di Ciro Marilli. Ma chi era costui? Ad Isernia si è sempre sostenuto che Cirus Marullus, personaggio vissuto nel I secolo a. C., di professione ''grammaticus” e raffinato oratore, maestro di Lucio Anneo Seneca il vecchio, padre di Seneca il grande filosofo romano, fosse isernino di nascita. L. A. Seneca il Vecchio o il Retore, nacque a Cordova nel 58 o 55 a. C. da una ricca famiglia di ordine equestre. Verso i 15 anni si recò a Roma dove insieme a Porcio Latrone frequentò la scuola di retorica di Ciro Marullo; questa circostanza viene ricordata dallo stesso Seneca nelle Controversiae, una delle poche opere giunte fino a noi. Le Controversiae furono scritte nel 37 d. C. verso il tramonto della sua vita (mori infatti nel 39) e in un passo di esse presenta come suo maestro di retorica Cirus Marullus Aeserninus (Controv. l, praef. 22). ll cognomen (ovvero l'appellativo, il soprannome, come diremmo noi oggi) Aeserninus sta ad indicare in modo inequivocabile che Ciro Marullo ebbe i natali o comunque l'origine proprio nella città di lsernia. Anche Seneca il giovane (il filosofo) - 8 o 4 a. C. / 65 d.C. - parla di un Marullo, senza usare però l'appellativo ''isernino'' e ciò ci fa pensare che si tratti di un altro personaggio giacché il nomen Marullus della gens Marullia era alquanto comune ed è presente in molte lapidi rinvenute a Roma e a Sepino, così come viene citato da molti scrittori latini (Marziale, Varrone ed altri). Da ricordare, infine, che in molti autori (anche in Ciarlanti - Memorie Historiche del Sannio - Lib. l cap.14) e in molte epigrafi Marullus è scritto Marillus o Maryllus; ciò spiega la dizione Ciro Marillo (italianizzato Marilli) della toponomastica isernina. La piazza, inoltre, era chiamata anche Piazza della Sottoprefettura perché al 1° piano del Palazzo (che si vede per intero nella Foto 1) aveva sede la Sottoprefettura, e al 2° piano l’alloggio del Sottoprefetto. Il portone a destra a pianterreno immetteva nell’Ufficio delle Poste che disponeva di tre locali le cui finestre erano protette da inferriate. Sul portone di ingresso si scorge lo stemma di Stato (RR. Poste; Foto 2). La Sottoprefettura (Circondario) aveva una giurisdizione molto più vasta dell’attuale Provincia perché comprendeva anche i Mandamenti di Bojano e di Capriati al Volturno, quest’ultimo annesso poi alla Provincia di Caserta. In seguito all’abolizione della Sottoprefettura, gli uffici divennero sede del Partito fascista, della Pretura e del Partito comunista. (questo testo e la foto li ho trovati nel mio sito www.coel.it/cartina datato 2014 chiunque è l'autore lo ringrazio ma se mi vuole dare il suo nome verrà menzionatao)


24/06/2018

anonimo

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